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Bonotto 10


Chi cavalca attraverso le pianure selvagge delle "altre musiche" ha di rado l'occasione di sentirsi nel posto giusto. In genere, si ha l'impressione di restare confinati o respinti – forse con piacere – a margine di un contesto dove le genuine parole "ricerca" e "sperimentazione" hanno perso da tempo peso, significato, forza e consistenza, così come l'atto dell'ascolto o la presa tattile e tentacolare del cervello curioso.


Col trascorrere degli anni, ci si abitua allora alla grigia e sciapida palude e non si può far altro se non chiudere gli occhi e sognare anni magici all'indietro, immaginandosi ospiti del loft newyorkese di Yoko Ono, in compagnia di La Monte Young e degli artisti accolti dalle loro pazze e potenti serate. [Leggi su musicaelettronica.it la Breve Storia dedicata a Yoko Ono e alla sua New York degli anni Sessanta a cura di Johann Merrich con illustrazioni di eeviac].


"Dream", Yoko Ono [2013] opera allestita nella R72 "Special Embassy 01 Bonotto", The Venice Venice Hotel

E così, quando ci si imbatte nel deflagrante fascino di Fondazione Bonotto, gli animi non possono restare indifferenti: il sogno si stacca dal cielo e travolge il vissuto rinvigorendo il cuore. La prima volta in cui abbiamo varcato le soglie della Fondazione – nel 2019 – è andata proprio così: un'emozione vibrante, difficile da raccontare [ci abbiamo provato in questo articolo del nostro blog: "L'arte e i 380 volt"] che ha dato vita a un brano a cui siamo molto legati: Calcite, Onyx, Hawaii, Tabacco (380 V) pubblicato nel nostro primo album, Il Mare di Dirac].



"Fu tenuta a battesimo da Yoko Ono a Venezia nel giugno del 2013. È dedicata al movimento Fluxus e alla Poesia Visiva, Sonora, Concreta e Digitale, è nata dalla collezione di Luigi Bonotto, imprenditore tessile vicentino. Ha sede a Colceresa (VI): le opere sono disseminate negli stabilimenti tra telai, carrelli elevatori, scaffalature e orditori, mentre una grande e unica raccolta di documenti è a disposizione degli studiosi in alcuni locali dedicati".

25/07/23


Quest'anno la Fondazione del signor Luigi Bonotto ha spento le sue prime 10 candeline e per omaggiare questa prima decade è stata creata una speciale "ambasciata" veneziana, inaugurata con un evento memorabile.


Teatro delle celebrazioni – e casa dell'ambasciata Bonotto – è The Venice Venice Hotel, hotel e scrigno di arte contemporanea affacciato sul Canal Grande che ha arricchito alcuni dei suoi raffinati spazi con preziosi pezzi della collezione Bonotto, trasformando così la suite R72 in una Ambasciata Bonotto in laguna.


Il piano nobile del Venice Venice con una video installazione di Nam June Paik

Bonotto 10


Quando Patrizio Peterlini – direttore artistico e curatore di Fondazione Bonotto – ci ha chiesto di intervenire alle celebrazioni del decennale con la nostra "Calcite" ci siamo sentiti davvero onorati, un sentimento che ci avrebbe accompagnato per tutta la durata del ricevimento organizzato al Venice Venice il 29 luglio; non solo avremo potuto far ascoltare il nostro lavoro – i campioni creati attraverso le registrazioni dei campi elettromagnetici di telai della Fabbrica Tessile Bonotto e delle opere d'arte della collezione – al signor Bonotto, alla sua famiglia e agli ospiti della serata, ma avremo anche condiviso l'evento con tre mastodontiche istituzioni dell'arte: Julien Blaine, Giovanni Fontana e Umberto Petrin.


Da sinistra: Umberto, eeviac, Enrica, Patrizio, Merrich, Giovanni

Dopo una corsa in motoscafo dal Tronchetto al Venice Venice, l'organizzazione della giornata è proceduta sotto la cura impeccabile di Patrizio ed Enrica [Fondazione Bonotto] e le capaci attenzioni di Bianca, Blerina e dello staff di The Venice Venice.


Julien Blaine ha avuto il piacere di aprire la serata con due performace di accoglienza nell'atrio dell'Hotel: Je parle? La Machine Typographique seguita da 8 debout 8 couch.





Dopo le performance di Blaine, gli ospiti della serata sono stati accompagnati ai piani superiori, diretti in un percorso a chiocciola verso gli spazi della Special Embassy 01 Bonotto ed è qui, in una sala di passaggio, che abbiamo potuto proporre la nostra Calcite, Onyx, Hawaii, Tabacco in una speciale versione che affiancava la riproduzione dei campioni incisi a interventi live.



Il concerto-performance Jazz poetry an so! di Giovanni Fontana e Umberto Petrin ha chiuso con fascino e maestria senza tempo il percorso nell'arte della serata dedicata al decennale: radunati nel piano nobile, al cospetto di un pianoforte a coda, gli ospiti della serata hanno potuto deliziare orecchie, cuore e cervello con un incanto di note, suoni e poesia.


Il cocktail a base di grappa e chance operations creato per la serata su idea di Bianca Bonaldi e Patrizio Peterlini.

E così, anche questa giornata se ne è andata campale e fiera nella scatola dei ricordi più belli, tra suoni di campi elettromagnetici e persone speciali.



<3 Tanti auguri, Bonotto! <3







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