I campi elettromagnetici sono presenti ovunque nel nostro ambiente; accanto alle sorgenti naturali – producono onde elettromagnetiche il sole, le stelle e alcuni fenomeni meteorologici come i temporali – lo spettro elettromagnetico comprende anche campi generati da sorgenti artificiali: all’elettricità fornita da una qualunque presa di corrente sono associati dei campi elettromagnetici a bassa frequenza e diversi tipi di radioonde ad alta frequenza sono usati per trasmettere informazioni, attraverso antenne televisive, impianti radiofonici o stazioni radio base per telefonia mobile.
I fenomeni elettrici e magnetici sono strettamente collegati e dipendenti tra loro: dove si verifica il passaggio di una corrente elettrica (e quindi esiste un campo elettrico) si genera un campo magnetico, mentre una variazione di campo magnetico induce in un conduttore (corpo che si lascia attraversare da un flusso di cariche elettriche) una corrente elettrica. Campo elettrico e campo magnetico, sono per loro natura, inscindibili: ogni qualvolta si verifica una variazione di campo elettrico o di campo magnetico si genera nello spazio un campo elettromagnetico. La corrente che circola nei cavi elettrici o l'oscillazione delle cariche elettriche in un'antenna produce campi elettromagnetici. Questi campi si diffondono nello spazio sotto forma di onde.
I sistemi che ci forniscono elettricità e tutti gli apparecchi che la usano costituiscono le principali sorgenti di campi elettromagnetici ELF – extremely low frequency e hanno generalmente frequenze fino a 300 Hz.
Altre tecnologie, come gli schermi dei computer, i dispositivi anti-taccheggio e i sistemi i sicurezza, producono campi a frequenza intermedia IF – intermediate frequency, con frequenze tra 300 Hz e 10 MHz.
Radio, televisione, radar, antenne per la telefonia cellulare e forni a microonde sono le principali sorgenti di campi a radiofrequenza (RF) con frequenze da 10 MHz a 300 GHz.
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